Un acronimo, una storia.
"Abbasso
Maranda", una contrada dell’area orientale della città di Napoli, è
il luogo di origine dell’Associazione di Volontariato S.V.T. -
Servizio Volontario Tossicodipendenti - nata nel 1991: in quell’anno,
un gruppo parrocchiale di ispirazione cattolica (afferente alle
chiese di S. Croce e del Felaco del quartiere Ponticelli) si costituì
spontaneamente per la realizzazione di attività orientate allo
sviluppo spirituale e sociale attraverso il dono della gratuità. I
valori di solidarietà (laica e cristiana), di condivisione e di
giustizia rappresentarono le motivazioni iniziali di quanti decisero
di promuovere una prima azione ‘popolare’ a sostegno di un
giovane tossicodipendente della zona e del suo nucleo familiare in
condizioni di difficoltà estreme.
Nasceva così dal basso una “unità
di crisi” autonoma, in grado di crescere e di coinvolgere il
territorio in una rete organizzativa capace di rispondere alle
richieste espresse, ma ancora nuda delle specifiche competenze.
Saperi e capacità derivarono, di lì a poco, dall’incontro con il
SerT - Servizio per le Tossicodipendenze - che, in quel periodo, cominciava
ad uscire dalla struttura per rivolgersi agli spazi esterni della VI
Municipalità. In linea con la propria mission per la salute
pubblica, infatti, esso cercava di ampliare gli interventi allertando
le Istituzioni pubbliche locali e religiose, i partners associativi
culturali e gli organismi del Privato Sociale. Il gruppo originario,
in numero crescente per l’aggregazione di volontari intenti
all’adozione di stili di vita mirati al benessere individuale e
collettivo, aderì ai percorsi di formazione progettati dalla Caritas
dapprima, e dall’ASL poi. Queste esperienze consentirono ad ogni
componente di acquisire le abilità necessarie per ciò che si
proponevano di concretizzare in un’ottica di sussidiarietà, libera
da competizioni di sorta e da tentativi di sostituzione ai servizi
‘ufficiali’, nella prospettiva di un lavoro di equipe finalizzato
ad una reale lotta al disagio multidimensionale. L’anno 1995 segnò
il riconoscimento legale dell’Associazione, con atto Costitutivo e
Statuto (dalla sede in via Vicinale Maranda n. 25, nella medesima
contrada delle origini) presso l’Ufficio Atti Privati del Comune di
Napoli - Intendenza di Finanza, da cui le successive iscrizioni al
Registro
Comunale Organizzazioni del Volontariato
(n. 066794
del
01/08/1997) e al Registro
Regionale del Volontariato
(n. 12706 28/9/1998). Inoltre, l’ente fu inserito dalla Regione
Campania nell’elenco Regionale Ricognitivo a carattere Sanitario e
Socio-Sanitario dell’allegato “D” della Provincia di Napoli
(Prot. n. 36 in data 20/12/2001).
Ad
oggi, l’Associazione è socialmente impegnata nella prevenzione del
disagio giovanile, delle dipendenze da gioco e dell’uso e abuso di
alcool e di sostanze stupefacenti; nell’assistenza nonché nel
recupero e riabilitazione di soggetti dipendenti in collaborazione all'U.O. SerT
Asl Na 1 Distretto 32, e al Centro
Diurno Integrato "Lilliput"- una struttura riabilitativa
intermedia adiacente al servizio sorta nel 1998, pur se auspicata
per anni da un insieme di operatori con i quali l’S.V.T. ha
condiviso l’inizio e l’attuale collaborazione. Quest’ultima è
rivolta, infatti, alla promozione di seminari di formazione sulle
nuove relazioni giovanili, sulle nuove sostanze e modalità di
assunzione in connessione agli stili di vita moderni.
L’Associazione
si occupa altresì di affido familiare di minori, di mediazione
familiare e di sostegno, operando in integrazione con enti per
anziani e per portatori di handicap. Inoltre, per diversi anni ha
partecipato con i propri volontari a più progetti, afferenti al
Comune di Napoli (‘Carta Utente’), all’ASL NA1 (‘Fratello
Maggiore’ e ‘Spider’), alla Regione Campania (‘Villaggio
Multimediale’), e in Bandi di Idee 2008 e 2011 come capofila, e in Bandi
della Perequazione Sociale del CSV Napoli come partner; ancora, ha
aderito al progetto regionale G. I. O. I. con la cooperativa sociale
“Il Calderone” del Consorzio Gesco Campania.
Attraverso
le iniziative brevemente elencate, l’S.V.T. ha raccolto numerosi
attestati rilasciati da Enti Pubblici, testimoni delle attività
compiute nel territorio della VI Municipalità, scelto attivamente
come spazio di intervento quale contesto di elevata sofferenza, dove
ogni singola categoria di cittadini è portatrice di un disagio,
amplificato dalle difficoltà delle Istituzioni di rispondere a tutte
le domande poste.
Dalle
origini al 2013, la formazione e l’esperienza hanno rappresentato
punti stabili su cui agganciare le prestazioni dell’Associazione,
in un’ottica di disposizione al mutamento a partire dal presupposto
che “noi
non possiamo cambiare altri che noi stessi”. Nell’ideologia
basilare dell’S.V.T., dunque, l’operatore diventa il promotore di
trasformazione e di cambiamento nell’altro, ponendosi in
discussione costruttiva personale per realizzare una relazione
autentica: è un operatore che si mostra attento ai profondi
cambiamenti socio-culturali di cui è protagonista insieme a coloro
che richiedono un supporto, pronto alla conoscenza pratica continua
circa i bisogni individuali e gruppali per fornire risposte sempre
più complesse.
Nel
corso del tempo, si è così delineata una storia oltre il semplice
acronimo…la storia di un passato, di un presente, di un futuro di
un’Associazione, costituita da individui attivi per e con altri
individui per andare al di là del possibile, con consapevolezza e
buona volontà.
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